È iniziata una nuova stagione, la nona ormai fuori di casa. Si dice che con il tempo ci si abitui, per certi versi lo posso confermare, per altri no come ad adempio, almeno per me, il momento bagagli. Ogni volta porto con me talmente tante cose che a malapena mi basta la mia macchina.😂 A differenza dell’anno scorso, che per andare in Spagna ho preso un volo e quindi di conseguenza non potevo abbondare con le valige, dovendomene portare con me solo due, quest’anno scendendo a Campobasso in macchina mi sono sbizzarrita. Oltre al necessario, indumenti e cose sportive, quello che non può mai mancare è il mio fedelissimo robottino soprannominato “Ambrogio” che mi aiuta a mantenere il pavimento pulito. Assieme all' insostituibile "amica" Alexa che mi tiene sempre compagnia con la sua musica e le varie ricette culinarie, infine c’è l' idroponica, macchinario che ancora non ha un nome ma che, visto che mi piace molto coltivare le verdure, mi tiene compagnia e mi allena giorno dopo giorno ad avere la pazienza di aspettare che le piantine crescano per poterle poi raccogliere a tempo debito.
Blog
Ma Dè, Sara Madera blog
Sarà un posto dove condividerò pensieri e parole delle mie esperienze, cestistiche, di vita e di viaggi. Vi starete chiedendo perché que...
lunedì 21 ottobre 2024
L'inizio a Campobasso
Ma tornando a noi, dopo all’incirca otto orette di viaggio arrivo a Campobasso, capoluogo del Molise. L’accoglienza è subito magnifica, mi dirigo direttamente nel mio nuovo appartamento: un complesso molto grande dove ci saranno anche tutte le mie compagne, alcune famiglie e dei professori universitari perché questo complesso era proprio l’alloggio degli studenti universitari.
La zona è molto silenziosa, appartata e allo stesso tempo vicina a tutti i servizi, ma lo spostamento avviene rigorosamente in macchina. Dico questo perché la prima cosa che mi ha colpito di questa cittadina è che è collinare quindi le discese, ma soprattutto le salite non mancano, quindi se il navigatore vi mette 5 minuti a piedi, controllate quanti metri di dislivello ci sono.🤪
Un’altra particolarità che mi ha stupito fin da subito è stato il clima: molto caldo- beh Sara è agosto, è normale- sole che spacca le pietre la mattina e il pomeriggio… pioggia. La prima settimana è stata proprio tutta così, sole la mattina e dopo pranzo iniziavano tuoni e lampi con conseguente pioggia. In effetti sembra di stare in montagna: Campobasso si trova a 700 metri sul livello del mare, anzi, per essere precisi 701 e gli abitanti del posto mi hanno confermato che tutto questo è normale aggiungendo: “Sara, ti devi preparare al freddo dell’inverno”… vi farò sapere.
La preparazione prosegue a gonfie vele, siamo quasi tutte al completo e questo fa ben sperare per la preparazione dell'inizio stagione. Vi direi una bugia se dicessi che la preparazione è stata bella, anche perché a mio avviso è la parte più "noiosa" della stagione, ma nel contempo quella più utile per mettere le basi del percorso; oltretutto quest'anno avendo il campionato e la coppa, la possibilità di allenarci regolarmente sarà poca. Iniziano i primi test amichevoli ed anche i primi incontri con le altre ragazze che non vedevo da tanto tempo, uno degli aspetti più belli del nostro mondo. Fin da subito riusciamo ad amalgamarci bene tra di noi, anche se naturalmente abbiamo ancora molto da lavorare. Nel complesso tutte le partite amichevoli vanno per il verso giusto, si iniziano a vedere i primi progressi del lavoro settimanale e ci danno anche molti spunti sui quali lavorare.
In questa preseason abbiamo disputato anche due amichevoli a Venezia, un back to back per capirci. Sottolineo questo perché chi mi conosce, sa che Venezia ormai è la mia seconda casa: è stata un'emozione tornare al Taliercio e anche se la partita è stata disputata a porte chiuse, ho avuto l'occasione di salutare alcuni tifosi e i miei amici di lì. Credo mi sia servito per rompere un po' il ghiaccio: ritornare da avversaria dopo più di un anno è stata una sensazione particolare, ma sono sicura che quando tornerò per il campionato, l'emozione sarà la stessa.
Iniziano le prime partite ed anche le prime trasferte impegnative. Sappiamo già che la trasferta più vicina sarà Battipaglia mentre, soprattutto per le partite di Eurocup, sarà il viaggio nel viaggio, in quanto ci vogliono un paio d'ore per raggiungere l'aeroporto e poi naturalmente, inizia il viaggio. Non sarà facile, ma dobbiamo abituarci il prima possibile e ad esempio la trasferta che abbiamo avuto per andare a Venezia è stata un piccolo assaggio.
Si avvicina il campionato, con Opening Day a Genova, città dello sport 2024. Giochiamo l'ultima partita di domenica, ma arriviamo lì venerdì per la cerimonia di apertura nel famoso acquario di Genova. Non vi ero mai stata dentro, molto interessante, anche se non abbiamo potuto visitarlo appieno, perchè una visita completa dura circa due ore e mezzo.
Utilizziamo questo tempo di permanenza a Genova per ricaricare le batterie dal viaggio di circa 11 ore, perfezionare gli ultimi dettagli in vista del nostro esordio e andare a vedere le partite disputate il giorno prima rispetto alla nostra. Le giornate sono passate velocissime e adesso tocca a noi: prima partita contro Sassari, sappiamo che saranno tutte delle battaglie e dobbiamo essere brave ad indirizzare la partita fin dal primo minuto. Sassari dal canto suo ha disputato già delle partite ufficiali, quelle di qualificazione all'Eurocup, partite che sono andate molto bene e che hanno permesso alla squadra sarda di far parte ufficialmente alla competizione. Partita iniziata un po' "nervosa", ma tutto sotto controllo, sapevamo che l'emozione della prima partita poteva giocare brutti scherzi. Nonostante ciò siamo riuscite a mantenere la lucidità sulla partita e centrare la prima vittoria in campionato.
"L'emozione è alla stelle, dopo un campionato all'estero torno in Italia con la voglia di riprende da dove avevo lasciato e fare sempre meglio. Non vedo l'ora di cominciare anche perché mi sono sentita molto bene durante la preparazione, Campobasso ha un gioco molto veloce e basa la propria forza sulla difesa quindi la mia sensazione è che il nostro stile sia molto vicino a quello spagnolo. Quello che mi dico sempre prima di ogni partita: "Sara, gioca con la testa sgombra, divertiti e fai divertire il pubblico che ci sarà". Anche se mentre scrivo sono un po' agitata, quella agitazione giusta, sono sicura che sparirà al fischio iniziale, siamo un bel gruppo e lavoreremo per mantenerlo. Buon divertimento e buon campionato a tutti"
Coppa che arriva velocemente, terminata l'attesa è il "giorno storico", il 9 ottobre, giorno in cui Campobasso esordirà per la prima volta nella sua storia in una competizione internazionale per Club, e coincide con la prima gara stagionale davanti al nostro pubblico. Le aspettative sono alte, ma nel contempo sappiamo che, per molte essendo la primissima esperienza, non abbiamo proprio niente da perdere.
La tensione si taglia con il coltello, da qualche giorno prima della partita. Iniziano i preparativi sia sotto l'aspetto tecnico, sia per la curva dei tifosi con cartelloni, adesivi ad allestire la palestra all'evento. C'è molta attesa, anche dai nostri tifosi e noi faremo di tutto per non deluderli.
Sono emozionata. Non è sicuramente la prima volta che disputo una competizione del genere, ma è come se lo fosse. Sono consapevole di essere una delle poche in squadra ad aver disputato l'Eurocup e per questo cercherò di portare con me l'esperienza accumulata in questi anni portando il mio contributo per una giornata storica come questa: non vedo e non vediamo l'ora!
Palazzetto già bello pieno al riscaldamento, ricordo perfettamente l' adrenalina prima della partita: non facevo che saltellare a destra e a sinistra, aspettavo solo il fischio d'inizio per sprigionare le mie energie in campo. Partita molto ostica, non un esordio facile per noi, perché Pecs (squadra ungherese) è molto fisica, ma soprattutto mette molto le mani addosso. Siamo state molto brave a non subire troppo andando anche +15 di vantaggio, finendo la partita avanti 7 punti, non male ma la differenza punti ci servirà per passare il turno, abbiamo pagato un po' di inesperienza negli ultimi minuti dell'ultimo quarto, ma è pur sempre una vittoria, chi ben comincia....
Siamo solo all'inizio del nostro percorso, ci saranno altre battaglie e dopo la consueta partita di campionato, arriva subito la nostra seconda partita: destino vuole che sia in Spagna, a Girona.
L'adrenalina era molto alta e tornare in Spagna, anche se da avversaria, mi ha fatto molto piacere. Posso dire che, come avevo accennato prima, il nostro gioco è molto simile allo stile spagnolo, se continuiamo a lavorare su questa strada, possiamo toglierci delle belle soddisfazioni. Sono molto contenta di quello che stiamo facendo e aver accanto ragazze e staff disponibili e vogliosi di migliorarsi sempre aiuta, e non poco.
lunedì 26 agosto 2024
Camp Pink is better basket school
L'aspetto che mi è rimasto più impresso è stata la loro semplicità, il sapersi divertire nelle piccole cose anche quando la stanchezza si faceva sentire. Ognuna di loro più ha lasciato qualcosa, chi era più timida e chi più estroversa, ma nonostante il poco tempo ho legato con ognuna di loro perché in fondo l'età non ha limiti. Inoltre non poteva mancare il torneo di burraco tra me, Susanna, Marija e Marina: avevamo formato, senza farlo apposta le coppie S-S, M-M. Mi sono divertita molto, questo delle carte è stato un ulteriore momento per stare con loro, fare amicizia e conoscerle di più perché alla fine del giorno prima di essere giocatrici siamo persone, ed è uno degli aspetti a mio avviso che non dobbiamo mai dimenticare.
Durante una partita, mentre la coppia M-M ci faceva il c***, parlando del più e del meno è saltato fuori il discorso della partita della nazionale svolta a Napoli e indovinate un po'?! C'erano proprio loro, a bordo campo che scattavano foto e video: senza saperlo ero sul loro cellulare per poi incontrarci e conoscerci solo qualche tempo dopo. Emozione allo stato puro, i loro occhi si sono illuminati ed hanno incominciato a luccicare. Chi mi conosce sa che non sono rimasta indifferente, anzi: abbiamo sospeso la partita di burraco per poi riprenderla in un secondo momento... magari alla coppia S-S va un po' meglio😂
Le giornate continuano senza sosta, il tempo vola, ma tra un allenamento e l'altro, insieme a Milly riusciamo a trovare il tempo per allenarci anche noi. Un po' di tabata e poi qualche esercizio individuale, il caldo non ci aiuta, ma non ci ferma nessuno: magari un giorno faremo qualche camp in combinata, prima le ragazzine e poi noi... a mio avviso sarebbe una figata😍
Doccia, un tuffo in mare, pranzo e poi riposo prima dell'allenamento pomeridiano nella qualche alcuni giorno era composto anche da una parte con la musica: le ragazze, facendo esercizi fisici e tecnici dovevano andare a ritmo di musica: sembra facile ma in realtà non lo è. Oltre a fare qualche consiglio in campo, perché no, svolgere qualche esercizio con loro, proprio anche per aiutare nella coordinazione musica-gesto tecnico.
Beh insomma, questo camp mi ha lasciato molto, alla compagnia super dello staff all'interno della casetta dove alloggiavamo, sia l'entusiasmo delle ragazze. Non poteva mancare, all'ultima serata le gare di tiro e le varie sfide: tanto lavoro e tanto divertimento allo stesso tempo, due fattori chiave per una riuscita ottimale del Camp.
...magari un giorno ne organizzerò uno anche io
La stagione invernale è alle porte, c'è chi ha già iniziato e chi inizierà a breve. Vi auguro a tutti un grosso in bocca a lupo.
A presto
sabato 27 luglio 2024
L'Estate e i Camp
L’estate, il miglior momento per lavorare su se stessi.
Quante volte avete sentito questa frase? Probabilmente molte, ma per la mia esperienza, c’è molta verità dietro queste parole!
Questa estate, rispetto alle altre, ho avuto un po’ più di tempo per me stessa, staccare la testa e concentrarmi su di me. Ma detto ciò, la crescita individuale passa anche nell’accettare sfide con l’intento di migliorare il prossimo con la propria esperienza, in questo caso i ragazzini e le ragazzine che frequentano i camp, con così tanto entusiasmo e voglia di far sempre meglio, fin da piccoli/e.
Ho avuto la possibilità nell’arco di questa estate di partecipare a due Camp, che sono per me diventati un’abitudine per il rapporto di stima nei confronti degli organizzatori e perché mi piace confrontarmi portando il mio, seppur piccolo, mattoncino. Il primo Camp, in ordine temporale è quello di Cento svolto a metà di giugno. Terza edizione alla quale partecipo: sono diventata un’ospite abituale, ma che nel corso delle varie edizioni ho provato a dare sempre di più il mio contributo, lavorando quotidianamente con i bambini che durante l’anno frequentano il minibasket.
Mi accolgono come se fossi una di loro, tempo delle presentazioni e dei saluti e si inizia subito a lavorare.
Il lavoro per questa fascia di età si basa prevalentemente su giochi/fondamentali: a mio avviso i camp servono per dare al ragazzo/a le maggior informazioni possibili e far si che possano farle proprie e trasmetterle sul campo poi anche durante l'anno, tutto questo con una grande dose di divertimento e serenità. So benissimo che in una o due settimane non si può imparare tutto, ma l'obiettivo è quello appunto di centrare il lavoro sui fondamentali e cercare di costruire le basi per il loro futuro.
La voglia non manca e nemmeno il divertimento, anche se una delle prime cose che mi salta agli occhi è la poca capacità dei ragazzini a stare "sul pezzo", si distraggono molto facilmente facendo arrabbiare molto spesso il coach, Andrea. ho parlato spesso con lui di questo aspetto e mi spiegava come non fosse facile gestire tanti "marmocchi", ognuno con le proprie distrazioni durante l'allenamento. Ci vuole decisamente tanta energia e, accostato al "maestro cattivo", in quell'occasione c'ero io, la "maestra buona".
Aver pazienza penso sia una delle mie caratteristiche e credo che le buone maniere portino buoni risultati, anche se non sempre è così e soprattutto non sempre funziona. Mattinata dedicata ai fondamentali e pomeriggio dedicata sul gioco composto anche da piccole gare, partendo dagli 1vs1 fino ad arrivare al 5vs5. Mi affascina sempre il modo in cui i bambini sono trasparenti e competitivi, non danno niente per scontato e cercano in tutti i modi di vincere, anche quando una partita sembra andare in un solo verso: ogni tanto bisognerebbe ritornare un po' bambini. Non c'è voluto molto nel "legare" con loro, giocarci anche insieme in piccole sfide: il primo caldo non ha fermato nessuno.
E' stato molto bello ritornare ad allenarmi con Andrea come ai vecchi tempi. Andrea è stato il mio allenatore di giovanili alle Reyer e da qual momento, anche se abbiamo nel corso del tempo preso strade diverse, non abbiamo mai perso il contatto e abbiamo sempre espresso il desiderio di ritornare in campo per qualche allenamento di nuovo insieme. E così è stato, il tempo passava sempre troppo in fretta, come del resto tutta la settimana del camp. Tanto lavoro, divertimento e risate hanno reso il tutto molto piacevole e costruttivo, sia in veste di giocatrice che aiutante per i più piccoli.
Il Camp si è concluso con la tradizionale estrazione dei biglietti della lotteria e per i più fortunati, come potete vedere in foto, ho portato dei piccoli regali con l’auspicio che un giorno possano indossare e portare in alto il nostro paese con la canotta Azzurra. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i componenti dello staff di Cento, in primis Andrea per avermi dato ancora una volta la possibilità di partecipare a questo Camp. In bocca al lupo alla Benedetto Cento per la prossima stagione e a tutto lo staff per il loro proseguo. Grazie per avermi fatto sentire in famiglia, alla prossima!
… rimanete connessi per saperne di più sul prossimo Camp, quello di Pink is Better Basket School, intanto buone vacanze😘
domenica 23 giugno 2024
20° Torneo Armana di Tortona
E' passata una settima esatta dal torneo di Tortona. Fine settimana che poteva prendere due direzioni opposte, la prima era quella di rimanere a casa a fare poco o niente, l'altra quella di accettare l'invito delle amiche di sempre e tornare a giocare un torneo del circuito FIP. Secondo voi quale delle due direzione ho peso? Naturalmente la seconda 😜
Da quando ho imparato a prendere le sfide che si presentano trovando almeno due soluzioni, in effetti le cose le affronto in maniera diversa: non è tanto ciò che ti capita ma come reagisci ad esso, l'ho sperimentato e funziona, quindi al messaggio di Smomo (al secolo Giovanna Smorto) "siamo in tre vieni a fare l'Armana di Tortona con le PowHer?" ....ma perché no dico io!
Tempo di capire dove è Tortona, tempistiche, logistica e parto alla volta di Tortona, obbiettivo una domenica di divertimento e perchè no, tornare a vincere. Vincere sì perché per chi fa sport agonistico e professionistico anche se la legge non lo contempla, per chi, come me, vive di sport e si reputa fortunata a poterlo fare, il rapporto con la vittoria a mio avviso è fondamentale, è linfa pura che alimenta il lavoro quotidiano. Nello sport si vince e si perde, prima impari a perdere e prima arrivi a vincere, ma la sensazione che ti da la vittoria crea dipendenza che sia il Torneo Armana o l'Oro Europeo è una percezione che se non si prova non si può spiegare. Non credo di esagerare, competizioni diverse, ma una vittoria è sempre una vittoria; spesse volte ti guardano come fossi una aliena dopo una affermazione di questo genere, ma per chi fa sport, da' quell'energia che serve nel quotidiano per creare l'attitudine al lavoro giornaliero. Insomma non so se mi sono spiegata, ma vincere a noi atleti serve e non poco e tornare a vincere è una gran bella cosa, ma prima c'è da prepararsi e giocare, nessuno regala niente a nessun livello di competizione, quindi valigia e via.
Comunque niente è perduto, passiamo il girone come seconde e andiamo ad incrociare la prima dell'altro girone: per vincere il torneo, prima o dopo devi scontrarti e vincere con tutte. Partita molto combattuta: dopo i primi minuti la squadra avversaria si porta sul 6 a 1. Sembrava non avessimo scampo, facevamo fatica a segnare e in difesa un po' troppo distratte, non ci siamo perse d'animo, ci siamo guardate negli occhi e ci siamo date forza a vicenda: nel 3x3 ancora di più rispetto al 5vs5 mai dire mai, la partita non è finita fino al fischio finale. Nel corso della partita diventiamo più aggressive, sia in attacco che in difesa, recuperiamo il gap fino ad arrivare in vantaggio e vincere con una scarto di 2 punti: volevamo quella vittoria e ce la siamo presa con tutte noi stesse.
Le finali per me sono da sempre un adrenalina speciale, certo voglio vincere, ma l'impatto non è sempre facile, anche perché le avversarie mediamente vogliono la stessa cosa, ma a vincere sarà una sola. Anche questa è stata una partita combattuta, ma questa volta dal primo minuto: non volevamo partire con il piede sbagliato, anche perché, non è sempre facile riuscire a recuperare, soprattutto perché la finale è stata la nostra quinta partita di giornata. Atmosfera fantastica, in una piazza di Tortona che aveva comunque il suo perché... sirena finale, la spuntiamo noi.
Iscriviti a:
Post (Atom)