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Ma Dè, Sara Madera blog

   Sarà un posto dove condividerò pensieri e parole delle mie esperienze, cestistiche, di vita e di viaggi.  Vi starete chiedendo perché que...

sabato 27 luglio 2024

L'Estate e i Camp


L’estate, il miglior momento per lavorare su se stessi.
Quante volte avete sentito questa frase? Probabilmente molte, ma per la mia esperienza, c’è molta verità dietro queste parole!
Questa estate, rispetto alle altre, ho avuto un po’ più di tempo per me stessa, staccare la testa e concentrarmi su di me. Ma detto ciò, la crescita individuale passa anche nell’accettare sfide con l’intento di migliorare il prossimo con la propria esperienza, in questo caso i ragazzini e le ragazzine che frequentano i camp, con così tanto entusiasmo e voglia di far sempre meglio, fin da piccoli/e. 
Ho avuto la possibilità nell’arco di questa estate di partecipare a due Camp, che sono per me diventati un’abitudine per il rapporto di stima nei confronti degli organizzatori e perché mi piace confrontarmi portando il mio, seppur piccolo, mattoncino. Il primo Camp, in ordine temporale è quello di Cento svolto a metà di giugno. Terza edizione alla quale partecipo: sono diventata un’ospite abituale, ma che nel corso delle varie edizioni ho provato a dare sempre di più il mio contributo, lavorando quotidianamente con i bambini che durante l’anno frequentano il minibasket. 


Mi accolgono come se fossi una di loro, tempo delle presentazioni e dei saluti e si inizia subito a lavorare.
Il lavoro per questa fascia di età si basa prevalentemente su giochi/fondamentali: a mio avviso i camp servono per dare al ragazzo/a le maggior informazioni possibili e far si che possano farle proprie e trasmetterle sul campo poi anche durante l'anno, tutto questo con una grande dose di divertimento e serenità. So benissimo che in una o due settimane non si può imparare tutto, ma l'obiettivo è quello appunto di centrare il lavoro sui fondamentali e cercare di costruire le basi per il loro futuro. 
La voglia non manca e nemmeno il divertimento, anche se una delle prime cose che mi salta agli occhi è la poca capacità dei ragazzini a stare "sul pezzo", si distraggono molto facilmente facendo arrabbiare molto spesso il coach, Andrea. ho parlato spesso con lui di questo aspetto e mi spiegava come non fosse facile gestire tanti "marmocchi", ognuno con le proprie distrazioni durante l'allenamento. Ci vuole decisamente tanta energia e, accostato al "maestro cattivo", in quell'occasione c'ero io, la "maestra buona". 
Aver pazienza penso sia una delle mie caratteristiche e credo che le buone maniere portino buoni risultati, anche se non sempre è così e soprattutto non sempre funziona. Mattinata dedicata ai fondamentali e pomeriggio dedicata sul gioco composto anche da piccole gare, partendo dagli 1vs1 fino ad arrivare al 5vs5. Mi affascina sempre il modo in cui i bambini sono trasparenti e competitivi, non danno niente per scontato e cercano in tutti i modi di vincere, anche quando una partita sembra andare in un solo verso: ogni tanto bisognerebbe ritornare un po' bambini. Non c'è voluto molto nel "legare" con loro, giocarci anche insieme in piccole sfide: il primo caldo non ha fermato nessuno. 


Questo camp, chiamato day-camp perché i ragazzi non rimangono a dormire fuori casa, è organizzato proprio dalla società di Cento e, nonostante la giornata con i ragazzi finisce alle 17.30, la giornata mia e del coach, diventato negli anni un carissimo amico, non finisce qui. Prepariamo lo zainetto, cambio di vestiti e via in palestra, questa volta in un'altra, al coperto, ma il caldo si fa sentire ugualmente. Ora tocca a me, scarpe, riscaldamento e si inizia un'ora e mezzo di individuali perché, come detto proprio all'inizio, la cura dei piccoli dettagli, soprattutto in estate è molto importante. 
E' stato molto bello ritornare ad allenarmi con Andrea come ai vecchi tempi. Andrea è stato il mio allenatore di giovanili alle Reyer e da qual momento, anche se abbiamo nel corso del tempo preso strade diverse, non abbiamo mai perso il contatto e abbiamo sempre espresso il desiderio di ritornare in campo per qualche allenamento di nuovo insieme. E così è stato, il tempo passava sempre troppo in fretta, come del resto tutta la settimana del camp. Tanto lavoro, divertimento e risate hanno reso il tutto molto piacevole e costruttivo, sia in veste di giocatrice che aiutante per i più piccoli. 


Il Camp si è concluso con la tradizionale estrazione dei biglietti della lotteria e per i più fortunati, come potete vedere in foto, ho portato dei piccoli regali con l’auspicio che un giorno possano indossare e portare in alto il nostro paese con la canotta Azzurra. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i componenti dello staff di Cento, in primis Andrea per avermi dato ancora una volta la possibilità di partecipare a questo Camp. In bocca al lupo alla Benedetto Cento per la prossima stagione e a tutto lo staff per il loro proseguo. Grazie per avermi fatto sentire in famiglia, alla prossima! 


… rimanete connessi per saperne di più sul prossimo Camp, quello di Pink is Better Basket School, intanto buone vacanze😘

















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